Fumble è nato a Gennaio 2013 come singolo podcast di actual play di giochi di ruolo.

All’epoca non esisteva ancora nemmeno il concetto di actual play. Abbiamo iniziato a definirci “Podcast di giochi di ruolo dal vivo” in mancanza di una definizione migliore, per passare poi a “Podcast di live-play“, visto che giocavamo in live, ma erano entrambe definizioni fuorvianti, per chi conosceva i GDR e in particolare i LARP.

Dopo qualche anno siamo arrivati, seguendo l’onda dei podcast americani, a definirci “Podcast di actual play, dal vivo“. Nel frattempo però Fumble è diventato un piccolo network di podcast che girano in generale intorno ai temi dei giochi, che siano di ruolo, in scatola o videogame, ed è anche diventato una casa editrice di giochi, che dal 2018 ha pubblicato GDR cartacei e digitali, facendo particolare attenzione all’accessibilità e all’inclusività.

Per non perderci e per non venire meno a quelli che erano i nostri valori iniziali, abbiamo anche scritto un Manifesto pubblico, che puoi leggere e a cui puoi, se vuoi, aderire anche tu.

I nostri Pilastri

Scrivere un Manifesto e tenerlo aggiornato con il passare del tempo, integrando nuove parti diventate per noi importanti, è stato un ottimo punto di partenza per mantenere la nostra identità in tutti questi anni, e sicuramente esprime in maniera più o meno diretta quasi tutti i nostri valori. Certe volte però rendere esplicite alcune cose serve anche a renderle più forti, e alla fine del nostro decimo anno di vita ci siamo chiesti quali fossero i nostri pilastri, quale fosse il cambiamento che volevamo portare nel mondo (la Vision) e quali azioni concrete ci permettessero di mettere in pratica questi valori (la Mission), sia nei giochi che scriviamo, sia nei contenuti multimediali che produciamo. Abbiamo scritto Pilastri per quasi tutti i nostri giochi proprio per rendere esplicito a chi leggeva quali fossero gli aspetti più importanti di quel che volevamo mettere in scena, quindi perché non farlo anche per noi stessi?

Inclusione

La prima puntata del podcast è stata registrata per avvicinare una persona che non aveva mai giocato al mondo dei GDR. Quello spirito iniziale non se ne è mai andato, e negli anni abbiamo iniziato a chiederci come rendere i giochi alla portata di tuttə, come rappresentare i diversi aspetti dell’essere umanə. Abbiamo iniziato dalle basi: il linguaggio che usiamo. Non è una strada facile e in discesa, e nel parlato è ancora più difficile, ma stiamo cercando di rendere normale l’uso della “ə” come desinenza e l’uso di termini neutri (per esempio “partecipante”) o di parafrasi (per esempio “chi gioca” al posto di “giocatore”), usando anche il femminile sovraesteso dove queste soluzioni potrebbero rendere difficile la lettura (quindi ora sapete perché le Matricole di KotR:A si chiamano così). L’inclusione riguarda poi anche la rappresentazione di tutti gli spettri possibili dell’essere umanə, e anche su questo aspetto ci stiamo impegnando sia nei giochi che nei podcast, anche se sappiamo che possiamo fare ancora di più.

Accessibilità

L’accessibilità riguarda tanti aspetti, alcuni più facili da implementare, altri meno, ma sono tutti ugualmente importanti. Oltre a fare attenzione a font, colori e impaginazione dei giochi, anche la struttura delle informazioni, la facilità di trovare un contenuto interessante, l’uso di un linguaggio naturale anche nello scritto sono tutte azioni che abbiamo cercato di rendere centrali nel nostro modo di creare. E se sul versante podcast non siamo ancora arrivati ad avere dei sottotitoli ai nostri video (e forse mai riusciremo ad arrivarci, almeno non per le puntate più vecchie), negli anni ci siamo sempre sforzati il più possibile di non affidarci ai video nel descrivere quello che stavamo raccontando, perché sappiamo che il video non è necessariamente un medium accessibile. Allo stesso modo abbiamo cercato di immaginarci sempre più modi per usufruire dei nostri giochi in digitale, da remoto o in presenza.

Condivisione

I nostri giochi, i nostri podcast e le nostre musiche sono sempre stati open source, in un certo senso, e abbiamo sempre utilizzato licenze alternative al copyright. In particolare i nostri giochi sono sempre stati rilasciati in Creative Commons, con licenza BY-NC-SA. Questo vuol dire che puoi prendere i nostri contenuti, di qualsiasi tipo siano, e rimaneggiarli quanto vuoi, basta che tu ci dia il credito dell’opera originale, e che tu lo distribuisca con scopi non commerciali, usando la stessa licenza che abbiamo usato noi.

Affidabilità

Una cosa che ci piace sempre dire è che la nostra parola vale più dell’onore di un samurai. Abbiamo sempre cercato di mantenere le promesse fatte, di essere sempre puntuali e di rispettare tutte le tempistiche preventivate, anche quando questo era difficile. Non sempre ce l’abbiamo fatta, ma abbiamo cercato di essere trasparenti su eventuali ritardi o assenze. Questo ci ha permesso di fare alcuni crowdfunding di grande successo e di essere quasi sempre online con una puntata ogni settimana per 10 anni, anche durante le vacanze.

Comunità

L’ultimo pilastro su cui ci appoggiamo siete voi, la comunità che in tutti questi anni ci ha seguito, sostenuto, e che ci ha dato la forza di continuare. Tu che stai leggendo sei tanto parte di Fumble quanto lo sono state le persone che hanno parlato ai nostri microfoni, che hanno scritto dei giochi e che si sono fatte ore di strada e di lavoro per aiutarci a mettere in piedi eventi e giocate in giro per l’Italia. Senza di te, Fumble non ci sarebbe, quindi grazie di cuore.

Vision & Mission

Come dicevamo sopra, Vision e Mission parlano di come, idealmente, ci piacerebbe cambiare il mondo intorno a noi, e di come vorremmo farlo. Sono ideali, e in quanto tali non sono necessariamente punti a cui arrivare: sono come le stelle in cielo, qualcosa a cui puntare anche quando sai che potrai spingerti solo fino a Proxima Centauri, nella migliore delle ipotesi. Sono però la scusa per continuare a fare quello che facciamo, nel modo che abbiamo fatto nostro.

La Vision

Il mondo dei giochi di ruolo, come molte altre sfaccettature di quella che qualcuno chiama “cultura nerd”, è stato per molti anni un ambiente riservato, che aveva paura di perdere la propria identità e che per questo si è spesso chiuso in un tribalismo autocelebrativo, con la netta convinzione che “se non ci sei dentro non puoi capire”, e allo stesso tempo che “non puoi entrare perché più siamo, più la nostra cultura si annacqua”. Una sorta di capsula elitista a cui si poteva accedere solo in virtù di un passaparola gelosamente custodito, una “stanza profonda”. Questo atteggiamento non fa per noi, e crediamo che non faccia nemmeno bene a nessuno.

Vogliamo creare uno spazio di gioco inclusivo e rispettoso per la community italiana, senza mai salire in cattedra e cercando di espandere il più possibile la community stessa, uscendo dalla nicchia.

La Mission

Cercare di realizzare la nostra Vision significa lavorare su due fronti diversi: uno più pratico, che riguarda la scrittura e la diffusione di giochi che abbraccino tutti i nostri Pilastri, uno più culturale, con show ed eventi che non solo mostrino come noi giochiamo al nostro tavolo, ma che parlino della cultura, intesa nel senso più ampio del termine, che ruota intorno alle attività ludiche.

Vogliamo creare contenuti di gioco che si aprano al futuro senza denigrare il passato, usando un linguaggio inclusivo e rappresentativo, e cercando di dare spazio alle diverse voci che si trovano dentro e fuori alla nostra community.

Logo

Avendo iniziato il podcast con una campagna di Pathfinder, la scelta del logo è stata molto facile: un dado a venti facce che mostra solo un 1: un fumble, un fallimento. Quel fallimento per noi è stato un faro importante, per almeno due motivi: ci ha ricordato sempre che non è necessario essere perfetti, e al tempo stesso di mostrava che le cose più interessanti, in una narrazione, spesso succedono quando le cose sembrano andare male.

Il nostro iconico d20 è cambiato, durante gli anni: linee, forme, colori sono stati aggiornati di volta in volta, e anche il numero mostrato sull’unica faccia visibile del dado è stato aggiornato durante il nostro decimo anno di vita, e il dado, in sé, continuerà a rappresentarci, sia come etichetta editoriale che come network di podcast. Però allo stesso tempo è arrivato il momento di differenziare quello che è l’etichetta, che è il network, che è il podcast e che è Fumble come complesso organismo multicellulare.

Fumble come etichetta editoriale

I nostri giochi continueranno a usare il logo classico, con il d20 e il numero 1 ben visibile, nonostante non abbiamo scritto, ad oggi, nessun gioco che usi il d20.

Potresti trovarlo con una piccola variante, cioè senza cerchio rosso, o addirittura di un altro colore, come abbiamo fatto sulla copertina di Not the End o PRISM, ma sarà sempre questo, e sarà sempre ben riconoscibile.

Vogliamo tenere questa versione per i nostri giochi per una questione di continuità, e per ricordarci ancora una volta che, come scriviamo nel Manifesto, i giochi perfetti non esistono.

Fumble come network di podcast

Fumblecast, cioè il network di podcast che abbiamo costruito in questi anni e che andrà a sostituire Querty nei nostri cuori, userà invece questo logo, con il logo rosso Fumble dentro una nuvoletta da fumetto.

Dopotutto si tratta di contenuti audio, e il d20 è da dove è nato tutto quanto, oltre a essere, nel bene o nel male, il simbolo dei GDR dentro e fuori alla community.

Niente numero sulla faccia di questo dado, perché il logo potrebbe anche essere usato in versione molto piccola, e qualsiasi numero diventerebbe illeggibile.

Fumble come singolo podcast

Il numero 1 perso dal logo del network rimane però il simbolo di Fumble come podcast: siamo stati i primi in Italia a fare uno show di questo tipo, e Fumble è stato il nostro primo podcast dedicato ai giochi.

C’è anche un altro motivo per cui dal podcast abbiamo voluto togliere il d20, mantenendo il numero 1: abbiamo sentito la necessità di staccarci dal mondo del GDR stereotipico, fatto solo di d20, ma volevamo tenerci stretta l’idea che il fallimento fosse una scusa per raccontare qualcosa e andare avanti.

Fumble continuerà a proporre sempre giochi diversi, insomma, sia nuovi che vecchi.

Fumble come community

La nostra community ideale è fatta di persone diverse, che si rispettano e che giocano insieme, per questo Fumble come community continuerà a usare il nostro dado su sfondo arcobaleno.

E ogni anno lo aggiorneremo, cambiando quel numero visibile con il numero di anni da cui esiste Fumble! Non sappiamo se arriveremo mai a 20, ma averlo scritto ci darà una spinta in più per trovare il modo di cercare di raggiungere anche questo traguardo!

Questo logo sarà quello che troverai su tutti i nostri social.